Esiste un tempo giusto per ogni cosa, oppure siamo noi che strumentalizziamo il tempo a nostro piacimento, per nascondere le nostre fragilità, le nostre paure e debolezze dietro la sua inafferrabile potenza e invece sfoderiamo come una spada sguainata, i nostri sbagli, le nostre assenze e i nostri rancori a dispetto del suo muto scorrere?


Nell’arco della nostra vita attraversiamo gli anni senza rendercene conto, viviamo le fasi della nostra crescita cosi naturalmente che solamente al termine di ognuna di essa ci accorgiamo che quella che si è appena conclusa, quel presente che fino a ieri ci apparteneva, adesso è il nostro passato, uno ieri che si è inesorabilmente concluso, del quale realizziamo che tutto è servito solo ad arrivare ad oggi come il risultato di una somma di tutti quegli errori commessi e la sottrazione di tutti nostri successi. Giungiamo cosi alle porte di un altro stadio emotivo, spirituale, fisico ed etimologico sbirciando con nostalgica tenerezza quello appena maturato, lottiamo contro qualcosa che neppure riusciamo ad afferrare, ma possiamo solo misurare, il TEMPO. Facciamo la corsa agli ostacoli per raggiungere un nuovo traguardo, perchè crediamo che collezionando nuove esperienze, nuove emozioni, incontrando sconosciuti, ci arricchiamo, avremo molte più cose da raccontare dopo, potremo affrontare con più semplicità gli imprevisti o la quotidianità stessa, ma non è così, perchè correndo, sommando e sottraendo, ci dimentichiamo l’origine di quel risultato, avremo tralasciato cosi tanti tasselli fondamentali della nostra esistenza da essere una risultante ORFANA.

Sarebbe bello continuare a crescere senza mai perdere la capacità di rimanere bambini. Quante volte riusciamo ad abbracciare i nostri genitori con la stessa innocente ricerca di sicurezza e protezione di una volta? Chi riesce ancora a guadare negli occhi un genitore e dirgli “TI VOGLIO BENE“; “MI SEI MANCATO“; “SEI BELLO“; “HO PAURA“?. Credo che ogni adulto non lo riesca più a fare, non lo ritiene più necessario, perchè ogni cosa ha il SUO GIUSTO TEMPO , siamo cresciuti e tutto questo appartiene al passato, adesso abbiamo altro a cui dedicarci, dobbiamo fare nuove esperienze.

Credevo di essere diventato anche io un adulto, di essere cresciuto, ma purtroppo quel bambino di 39 anni fa, non è mai diventato maggiorenne. Ho paura e non me ne vergogno, di quelle paure che se le tieni dentro te e ti scorrono nella mente come nuvole in una giornata estiva non le noti neppure, ma quando le pronunci a voce alta inizi a tremare e cerchi di scappare con tutto te stesso da qualche parte, ti nascondi con la mente dietro qualche pensiero frivolo, t’illudi d’ingannare il tempo con ganci ancorati ad una montagna di sabbia, ma non serve fuggire, quel timore ti appartiene è dentro di te e appesantisce la felicità, è la paura di quel bambino che hai dimenticato di essere, ma che non ha mai smesso di esistere e che sa che il tempo inevitabilmente scorre, e sarà sempre meno quello che te ne rimarrà per riuscire a dire quel “TI VOGLIO BENE“, “ MI SEI MANCATO“…..

PAPA’ è per questo che oggi, oggi che ancora non è troppo tardi, adesso che sono in tempo, vorrei prenderti per mano come quando ero piccolo e dirti portami in giro a vedere il mondo con i tuoi occhi, raccontami le storie che mi sono perso quando ero via, quando ero troppo impegnato a fare le mie esperienze. Vorrei dirti aspetta che divento ancora un pò più grande, che cresco un pò di più perchè ci sono giorni che ho paura e non so a chi dirlo, non c’è il mio gigante a proteggermi ed io non so come si fa a combattere contro le mie preoccupazioni. Ci vuole tempo per imparare a sconfiggere i mostri e i miei timori, con i pugni, a mani nude o solo con le semplici parole contro l’oscurità come facevi tu per darmi serenità. Per questo ti chiedo, Papà rallenta il tempo, fermalo se puoi, anche solo il tuo, e regalami ancora un pò della tua presenza in questa vita, fallo per me, tu hai sempre avuto la soluzione a tutto, e se non sempre l’hai avuta sei stato un bravo prestigiatore perchè io la soluzione la vedevo sempre in te.

Inganna il tempo per me e fregatene di tutti gli altri, si, voglio essere egoista e chiederti questo, perchè io ho PAURA che tu te ne vada troppo presto, che quel mostro di MORTE ti porti via da me, e magari non sa che io sono ancora troppo piccolo per stare senza di te, che ancora ti devo raccontare tante cose, che devo abbracciarti quando rientri a casa dopo il lavoro, che ti devo salutare con il bacio in guancia davanti la porta mentre vai a fare la spesa, ho bisogno di litigare con te per la tua testardaggine, di avere la tua approvazione per una mia scelta che non condivideresti, di vederti fiero per un mio inaspettato successo.

Solo tu con la tua esperienza, e con la vita che hai vissuto puoi ingannare il tempo sicché io possa arrivare ad essere per te ciò che oggi sei tu per me. Perchè se anche tu te ne vai , mi troverò ancora una volta a guardare impotente da dietro un vetro la vita che mi toglie qualcuno, mentre piano piano le uniche prove del mio passaggio su questa terra se ne vanno via da me, cancellando le mie origini.

PAPA’ non smetterò mai di dirti che “TI VOGLIO BENE

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